La guerra in Medio Oriente si espande?

La guerra in Medio Oriente si espande?

È recente la notizia di Israele che bombarda gli aiuti umanitari della WCK, un’organizzazione di aiuti umanitari rivolti ad ebrei e palestinesi. Ma sembra non finire qui. Tra il 13 e il 14 aprile l’Iran ha deciso di lanciare contro Israele un attacco di droni e missili. Israele, pur essendo stavolta riuscito a proteggersi, ha comunque subito ingenti danni e Teheran minaccia di fare uso di un’arma “segreta” e di bombardare i siti nucleari israeliani, affermando che se avesse voluto “avrebbe potuto completamente sterminare Israele”. Intanto, la Palestina ha chiesto l’adesione all’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite), a cui si oppone fortemente Israele e di cui bisognerà decidere a seguito di una votazione: «L’ammissione a pieno titolo della Palestina all’Onu sarebbe un importante pilastro per raggiungere la pace nella nostra regione. È il momento per il Consiglio di Sicurezza di dare giustizia al popolo palestinese». Così afferma Ziad Abu Amr, il rappresentante speciale del presidente palestinese. Ma come mai l’Iran ha voluto attaccare Israele? L’Iran, con il suo attacco, ha mirato principalmente alla base militare di Nevatim che, tra gli obbiettivi dei missili, è quella che ha subito maggiori danni. Secondo gli Iraniani, era proprio quella la base da cui sono partiti i missili F35 che hanno colpito l’ambasciata iraniana di Damasco, offensiva nella quale alcuni alti funzionari politici hanno perso la vita. Effettivamente, a seguito degli attacchi iraniani, tutte le comunità internazionali si sono mobilitate. Gli Stati Uniti, pur dando il proprio supporto logistico all’IDF insieme a Regno Unito e Francia, hanno chiesto una riunione straordinaria del G7, ed anche il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha condannato il bombardamento, ricordando, però, l’inviolabilità della sovranità territoriale di uno Stato anche nelle sedi consolari e diplomatiche. Gli Stati Uniti si sono dichiarati contrari ad ulteriori attacchi contro Teheran per paura di scatenare un conflitto che potrebbe ulteriormente allargarsi verso altri paesi del Medio Oriente, dichiarazione supportata anche da altri Paesi (come Cina, Russia, Egitto e Turchia) che si esprimono preoccupati di un’escalation del conflitto. Israele per adesso afferma di non voler rispondere all’attacco, ma sarà davvero così?

Jacopo De Martino Adinolfi

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