Viviamo in un acquario ma sogniamo il mare

Viviamo in un  acquario ma sogniamo il mare

Si sa. Essere adolescenti non è facile. Essere adolescenti al liceo Collodi di Roma è ancor più difficile. Chiara e Ludovica . Inizialmente due perfette sconosciute. Due mondi completamente opposti. Casualmente si incontreranno e le loro vite saranno destinate a prendere una svolta repentina. Una storia che, descritta in ogni sua singola sfaccettatura, è pronta a donarci significative lezioni di vita. Una di quelle storie che, una volta ascoltata, non dimenticherai mai più . Chiara è bella, va bene a scuola ed ha degli amici che la sostengono. Ma Baby è molto di più. Non si tratta di un semplice teen drama caratterizzato dalla presenza di personaggi stereotipati. Sarebbe riduttivo definirlo cosi. La serie trae spunto da una vicenda che nel 2014 sconvolse l’Italia intera. La vicenda delle baby squillo dei Parioli. In Baby vi è la dimostrazione di come d’improvviso la quotidianità , per scelta o più semplicemente per forze di causa maggiore , possa cambiare radicalmente. Sembra che la vita di Chiara non sia invasa da ombre. Sembra che la sua vita sia completamente idilliaca. Non è cosi. Dietro alla facciata della famiglia moralista e perbenista si nascondono indifferenze e rapporti pronti a sfociare verso il baratro. L’ indifferenza generale costringerà Chiara a misurarsi con un mondo molto più grande di lei. Un universo proibito che, agli occhi dell’adolescente, apparirà affascinante ed al contempo cosi estremamente intrigante. Secchiello, reietto, questi sono solo alcuni dei commenti molto graziosi che raggiungono Ludovica tra i corridoi dell’Istituto. In seguito alla diffusione di un video hard, la ragazza viene etichettata come ragazza facile , ma non per questo si perde d’animo ed affronta con estrema caparbietà una situazione familiare per nulla semplice. In Baby osserviamo ragazzi in perenne contrasto non solo con loro stessi, ma anche con una società che protende al cambiamento. Un cambiamento non sempre cosi positivo. Le due ragazze si immergono pienamente nella loro doppia vita. Dalle scene di normale vita quotidiana si passa a scene particolarmente cruente( basti pensare alla mancata violenza di Saverio verso Ludovica, in evidente stato di ebbrezza ). Chiara e Ludovica vogliono evadere da un destino che non le appartiene. Si rifugiano tra le braccia di uomini senza scrupoli, avidi di ricchezza e potere, pronti a speculare spregiudicatamente sulle loro debolezze e fragilità. Le due ragazze non vendono il loro corpo per comprare una borsa firmata. Loro vogliono semplicemente sentirsi amate. Il loro unico desiderio è quello di appagare il senso di vuoto che le pervade. Sono delle incomprese. Vittime innocenti ed acerbe di un sistema contorto e perverso. Baby, d’ altro canto, ci permette di conoscere anche altri personaggi. Non vi è nessuno che non abbia almeno uno scheletro nell’armadio. Niccolò è quello popolare, quello imbattibile, quello che ha tutte le ragazze ai suoi piedi, quello che preferisce sottomettere anziché sottomettersi. Il destino non risparmierà nessuno, neanche lui. Perderà la testa per la bella professoressa di educazione fisica, e nel finale di stagione riceverà una notizia pronta a sconvolgere gli equilibri già particolarmente precari. Fabio invece? Lui riscopre sé stesso. Vive la sua omosessualità in un contesto molto difficile, dai compagni omofobi sino ad arrivare alla paura del giudizio paterno. Si trova in bilico tra ciò che deve essere e ciò che vorrebbe essere. Riesce, con il tempo, a trasformare le sue fragilità in punti di grande forza. Fabio comprende che la vera vittoria nella vita è quella di essere liberi. Liberi da preconcetti. Liberi di vivere come desideriamo . Liberi di essere ciò che realmente siamo. Tutto il resto è noia.

Martina Savarese

Chiara Ricciardi