Napule è…Pino Daniele

Napule è…Pino Daniele

Il 19 marzo ricorre il giorno del compleanno di Pino Daniele, uno dei tanti figli del Vesuvio.
Oggi Pinuccio, come viene chiamato a Napoli, avrebbe compiuto il  sessantaseiesimo compleanno ma, nel 2015, ci lasciò senza preavviso, sebbene l’avessimo ascoltato soltanto qualche giorno prima, al concerto di Capodanno.
La notizia arrivò di notte ed improvvisamente; quelle tristi arrivano sempre così, ti prendono alle spalle e non ti lasciano il tempo per capire cosa succede.
L’indomani, Napoli si svegliò diversa, in un silenzio melodico e con cuori pieni di lacrime. Pino era nato a Napoli e, solo lì, poteva nascere quel piccolo grande uomo. Dal primo giorno, la sua assenza fisica è sempre stata palpabile, però, la sua voce non ha mai abbandonato il cuore dei napoletani;  ogni artista, quando resta nei ricordi di chi vive, non muore mai.
Basta camminare nei vicoli, affacciarsi alle piccole fessure dei muretti di piazza Plebiscito o volgere lo sguardo verso il mare, per sentire la sua essenza, trasportata dal vento.
La citazione di Piazza Plebiscito non è causale, poiché, proprio in questo luogo, nel ’81 il Bluesman riuscì ad accumulare ben 100mila persone per un concerto memorabile.
Pino lasciava, dietro di sé e nel suo viaggio musicale, diverse cose: emozioni, sentimenti e anche rassegnazione, perché Napoli era già “na carta sporca”, ma a qualcuno importava ancora.  Egli, da piccolo, era un bambino socievole ma già destinato alla musica.
Musica che ha permesso al cantautore di creare un legame indissolubile con i suoi fan; i quali ancora lo invocano, come si fa con un santo, nelle difficoltà e speranzosi di ricevere una conferma, un segno. “Pin, aiuteme tu”. Con questa frase, i cuori dei partenopei si aprono per ascoltare le parole dei suoi capolavori musicali, ricchi di passione, sentimento e perché no, anche d’ironia. Le sue canzoni hanno fatto innamorare anche i più esigenti.
Pino Daniele ha reso soggetto delle sue canzoni Napoli e ora, le vie di Napoli, per ringraziarlo parlano di lui. “Napule è”, rappresenta uno dei  successi più ascoltati e apprezzati; infatti, riuscì a diventare presto  l’inno di Napoli e dei suoi cittadini. Inoltre, con il suo epicentro strettamente napoletano, ha travolto prima l’Italia e poi il mondo intero, riuscendo a mutare l’immagine del lungomare di Mergellina in musica. Il significato del capolavoro musicale, affonda le radici nelle gioie e nei dolori della splendida città. In quanto, parliamo di una metropoli ricca di belle cose che, molte volte, cadono nella rete indifferente della società, che si ingarbuglia tra drammi interni che ne sporcano la superficie. Pino Daniele, con “Napule è”, ha messo in rilievo  angeli e demoni, specialmente  demoni, che  ostacolano la meraviglia della città. Da sempre, il brano rappresenta una dichiarazione d’amore e d’odio nei confronti di Napoli, con la speranza di aprire un giorno la finestra e ammirare il panorama, senza filtri negativi. Pino è stato lo Zio di tanti ragazzi napoletani e non,  uno di famiglia,  che spingeva i suoi “nipoti” a seguire i propri sogni, senza la paura di esprimersi.
Personaggi come Gigi D’Alessio, Eduardo De Filippo,  Vasco Rossi e Jovanotti, hanno rilasciato delle interviste per elogiare questo grande figlio del Vesuvio. Pino aveva  una personalità semplice, sempre aperta al confronto; le chiacchiere, però, si scambiavano meglio davanti a  na tazzulella ‘e café, e quanti caffè ha preso insieme a Troisi, Nazzaro, Baglioni e altri.
In conclusione, non solo
Napule è na’ camminata
int’ e viche miezo all’ate
Napule è tutto nu suonno e
a’ sape tutto o’ munno,
ma Napoli è  anche l’autore di
questi splendidi versi: il nostro Pinuccio.

Grazia Scognamiglio