Il “Made in Italy” diventa un indirizzo liceale

Il “Made in Italy” diventa un indirizzo liceale

23 gennaio 2023, è questa la data dell’apertura delle iscrizioni al liceo del Made in Italy. Ma di cosa si tratta? Nella proposta di legge, pubblicata nel 2022 alle porte dell’elezione del presidente del Consiglio, il partito attualmente al governo di Fratelli d’Italia aveva dedicato un intero capitolo al marchio italiano. Eccellenza in tutto il mondo, la produzione artigianale dello Stivale è comunemente sinonimo di qualità e originalità. La Presidente Meloni e il suo partito hanno ritenuto prioritario sottolineare «l’importanza strategica delle nostre eccellenze» e «il contrasto all’italian sounding e ad ogni forma di falsificazione», come si legge nel testo. Inoltre sono ritenuti fondamentali «la creazione di una grande piattaforma online, quale vetrina dei prodotti Made in Italy certificati, e la promozione del turismo commerciale di chi viene in Italia per acquistare direttamente i nostri prodotti». La proposta si sofferma, in aggiunta, sull’ideazione di un indirizzo liceale che si focalizzi su questo tema «sia dal punto di vista della conoscenza della produzione italiana di alto livello, sia della promozione delle attività di business orientate verso il mercato estero». Su questa scia è nato ufficialmente il Liceo Made in Italy, che 120 scuole superiori della Nazione hanno attivato a partire dall’anno scolastico 2024/2025. Questo indirizzo prevede per il primo biennio (l’unico piano di studi per ora pubblicato) 132 ore di lingua e letteratura italiana, 99 di storia e geografia, 99 di diritto, 99 di economia politica, 99 di lingua e cultura straniera 1, 99 di matematica (con informatica), 66 di lingua e cultura straniera 2, 66 di scienze naturali (biologia, chimica, scienze della terra), 66 di scienze motorie e sportive, 33 di storia dell’arte e 33 di religione cattolica o attività alternative. Difatti il nuovo liceo vedrà la presenza di materie giuridiche, economiche, materie STEM (Science, Technology, Engineering e Mathematics) e umanistiche. È stata notata la sua somiglianza con il LES, il Liceo Economico Sociale, ma i due potranno coesistere a patto che il totale delle classi del Liceo Made in Italy e del LES non superi il numero attualmente esistente. La sottosegretaria di Stato per l’Istruzione e il Merito Paola Frassinetti ha affermato che «l’obiettivo del nuovo liceo sarà quello di preparare e formare la classe dirigente del futuro, rendendola capace di tutelare e promuovere le eccellenze italiane appartenenti ad ogni settore produttivo», grazie anche ai tirocini all’estero previsti. Il numero di attivazioni raggiunte è stato di certo ritenuto un successo dai rappresentati al governo. L’ultima parola sta però agli studenti e alle loro famiglie. Gradiranno “la scuola del DOC”?

Roberta Monticelli