IL CACCIOPPOLI INCONTRA BIANCHI

IL CACCIOPPOLI INCONTRA BIANCHI

All’inizio di quest’anno scolastico il nostro rappresentante di consulta Giuseppe Branca, in qualità di presidente provinciale della consulta studentesca, è stato impegnato nel CNPC (Consiglio Nazionale dei Presidenti di Consulta), organizzato dal Ministero dell’Istruzione, tenutosi nella città di Tivoli tra il 27 e il 30 settembre. In vista dell’assemblea di domani, al centro della quale ci saranno proprio i lavori svolti dalla CNCP (nonché la presentazione dei progetti pomeridiani organizzati dalla nostra scuola), abbiamo intervistato Giuseppe, per consentire a noi e a voi lettori di saperne di più sulle tematiche affrontate durante le riunioni. 

Com’ è stato strutturato lo svolgimento di queste giornate?

“Noi rappresentanti di consulta di tutte le province italiane siamo stati ospitati dal Ministero dell’Istruzione nella città di Tivoli. Lì abbiamo avuto modo di confrontarci sugli argomenti più importanti che interessano il nostro sistema scolastico, alcuni dei quali fin troppo trascurati. Durante il primo giorno abbiamo incontrato il Ministro Bianchi, accompagnato da alcuni responsabili del Ministero dell’Istruzione, con il quale abbiamo provveduto a stilare una serie di proposte di noi studenti da consegnare al suo successore, una volta formato il nuovo Governo. Inoltre il Ministro ci ha esposto le misure messe in campo per le scuole, i finanziamenti realizzati e le destinazioni dei fondi del PNRR. Salutato Bianchi, ci siamo divisi in commissioni, ognuna delle quali ha trattato alcuni dei temi centrali nella scuola italiana. Alla fine il lavoro dei singoli gruppi è stato esaminato dall’intero consiglio, dopodiché le proposte che ci sono sembrate valide sono state approvate e verranno presentate al MI.” 

Quali argomenti sono stati sviluppati dalla tua commissione e quali proposte sono state avanzate?

“La mia commissione ha discusso dell’educazione civica, PCTO e rappresentanza studentesca. La proposta più interessante che è stata avanzata è quella di rendere l’educazione civica una materia a tutti gli effetti, dedicandole nel corso dell’anno un certo numero di ore, sottratte alle altre materie (in maniera proporzionata al quadro orario), sotto la guida di un professore dedicato. Inoltre abbiamo analizzato le potenzialità e le attuali pecche del PCTO, riflettendo particolarmente su una possibile retribuzione e sulle recenti tragedie sul lavoro. Abbiamo evidenziato anche l’importanza dei ruoli di rappresentanza degli studenti (di classe e d’istituto) e il comitato studentesco (organo che riunisce i portavoce di tutte le classi – ndr). Proprio quest’ultimo gioca un ruolo fondamentale per permettere la massima comunicazione con tutti gli studenti, soprattutto in un istituto grande come il nostro: questo scambio di informazioni non può essere relegato solo ad un gruppo Whatsapp, perciò quest’anno ci batteremo per riprenderne le riunioni. Andranno poi ristabiliti nel nostro liceo i rappresentanti d’indirizzo. Spesso c’è troppa confusione negli studenti riguardo gli incarichi che queste figure ricoprono.”

Quali altri argomenti sono stati al centro del dibattito?

“Tanti! Abbiamo richiesto d’inserire l’educazione sessuale e la lotta alle dipendenze nelle scuole, analizzato le strategie per diminuire la dispersione scolastica e contrastare la mafia. Su quest’ultimo argomento è stato proposto di aggiungere degli studenti all’interno della commissione d’inchiesta per il contrasto alle mafie. Oltre a ciò, è stata posta particolare attenzione, sia da parte del Ministro Bianchi che da noi rappresentanti di consulta, nei confronti dell’edilizia scolastica, che spesso può risultare problematica, specialmente al Sud Italia. Basti pensare al nostro liceo, alla sua succursale che chiediamo da ormai due anni alla provincia e alla palestra storicamente incompiuta. Per di più alla fine del percorso hanno partecipato associazioni come la “Rete degli Studenti Medi”, le quali hanno potuto avanzare le proprie proposte per le nostre scuole.” 

Cosa ti resta di questa esperienza e cosa vuoi raccontare a noi studenti?

“Ritengo di aver avuto un’occasione unica perché io e gli altri rappresentanti provinciali abbiamo potuto dar voce a tutti gli studenti italiani, proponendo direttamente al Ministero le idee che in futuro potranno migliorare il nostro sistema d’istruzione. Anzi, aggiungo che sarebbe positivo svolgere questo tipo di riunioni più spesso, così da consentire il confronto sia con i vari rappresentanti del territorio, sia con le istituzioni. In questi quattro giorni abbiamo creato un fronte comune per capire quali sono le esigenze degli studenti e proporre un cambiamento.”

 Michele Cirillo