Grazie Melissa

Grazie Melissa

Melissa Panarello, meglio nota con lo pseudonimo di Melissa P, è stata per anni
al centro di gossip e polemiche.
Era il 2003, lei aveva solamente diciassette anni
quando travolse il mondo dell’editoria con il suo romanzo erotico “100 colpi di spazzola prima di andare a dormire”.
Due milioni di copie vendute, traduzioni in tutto
il mondo e uno stillicidio di polemiche per la dimensione pruriginosa delle sue pagine, considerate troppo pornografiche per una ragazzina.
Più volte, nel corso degli anni, la scrittrice ha spiegato di non provare vergogna per quel suo esordio.
In un’intervista, rilasciata dieci anni dopo al Corriere del Mezzogiorno, ha però spiegato il motivo per cui non lo rifarebbe: “Non mi pento di quello che ho fatto, quel libro mi ha consentito di poter fare tutto il resto. Ma oggi non lo pubblicherei, non per vergogna, ma semplicemente perché quella storia non sarebbe più parte della mia vita, non potrei fingere una vita che non ho più.
“100 colpi di spazzola prima di andare a dormire” ha avuto più successo in Italia che negli altri quarantadue paesi dove è stato distribuito.
Sapete perché? L’Italia è moralista, di conseguenza un paese così spia di più dal buco della serratura; infatti, nei paesi più aperti il mio libro ha venduto di meno.
Ancora oggi mi chiedo perché la gente debba darmi della “poco di buono” anche se scrivo un libro di astrologia.
Soltanto perché ho cominciato con un romanzo di altro genere? Tutte critiche che comunque mi sono scivolate addosso”.
Nel corso degli anni, infatti, Melissa Panarello ha scritto altri romanzi e saggi, si è dedicata alla televisione e soprattutto all’astrologia, una sua grande passione da sempre. Eppure, il peso di quel suo primo libro sembra essere difficile da scrollare via, ancora maggiore è quello del film girato poco dopo la sua pubblicazione, che lei stessa non ha mai apprezzato e approvato.
Già, il film. Perché forse non tutti sanno che dal libro è stata tratta una pellicola che ha segnato il debutto alla regia di Luca Guadagnino, oggi uno dei più acclamati registi italiani e autore anche del celebre film vincitore agli Oscar “Call me by your name”.
“A me ha dato fastidio che l’abbiano intitolato con il mio nome suggerendo che quella fosse la mia storia vera, quando in realtà era un film che non c’entrava niente con la mia storia, eppure si chiamava come me.
Mi ha deluso e danneggiato.” Dichiara.
Infatti, Melissa Panarello non ha mai detto che il contenuto del suo libro fosse tratto da esperienze realmente accadute, tuttavia la stigma è rimasta.
Insomma, le donne che parlano di sesso fanno ancora paura, soprattutto se provengono da un contesto tradizionale come quello della Sicilia, la sua terra natia, da cui è scappata per andare a vivere a Roma, nel quartiere di San Lorenzo, dove anche oggi vive con il suo fidanzato Matteo Trevisani, tanti gatti e da qualche anno anche il piccolo Cosmo.
Leggendo il suo blog, le sue interviste e tutti gli scritti che la riguardano, emerge ancora la sua voglia di parlare delle donne.
L’aveva fatto con “100 colpi di spazzola prima di andare a dormire”, cercando quella complicità che forse non ha mai trovato, e lo fa ancora oggi quando spiega il suo tormento di donna con un complicato rapporto con la maternità.
In questi anni ha scritto ben nove libri, ma solo l’ultimo porta il suo nome per esteso e s’intitola “Il primo dolore”.
Racconta di un parto e del legame fra una figlia e una madre.
“In pubblico ero condannata perché mi piaceva il sesso, in privato perché non ne facevo abbastanza” Ha confessato di recente a Elle, parlando del suo passato.
“Ogni maschio si aspettava che fossi come lui mi aveva immaginata, ma non ho mai voluto compiacere nessuno.
Così più loro cercavano da me quell’icona, più andavo verso la direzione opposta e diventavo una suora, ammazzando la mia natura che pure è sensuale e curiosa” rivela.
“Matteo mi ha dato una quadra, non si aspettava una pornostar, ama la Melissa che sono.
Non è lui che mi ha salvata, ovviamente,
sono io che sono cresciuta, ho deciso di non farmi determinare dagli uomini, quindi sono andata incontro ad una relazione accogliente dove è anche arrivata questa gravidanza”.
Carnalità della parola, vizi privati e pubbliche virtù, quella strana cosa che è il desiderio femminile e la paura che continua a suscitare ad alcuni.
Ad oltre dieci anni dall’uscita del suo primo libro, Melissa Panarello racconta un percorso di crescita e trasformazione nel suo libro, pubblicato nel 2011 ed intitolato “In Italia si chiama amore”; quest’ultimo presenta un viaggio nel Paese degli scandali, delle trasgressioni – ammesse tra mille pudori e tabù –  e del complesso rapporto delle ragazzine italiane con la loro prima volta.
Affrettata, inconsapevole e fraintesa.
Però, purtroppo, dopo 20 anni la scoperta del piacere è ancora un tema sensibile, ma, se non ci fosse stata una Melissa P., in Italia ne avremmo avuto bisogno.

Teresa Cimmino