Carnival Row: Una storia magicamente vera 

Carnival Row: Una storia magicamente vera 

Burgue non è una semplice città, ma un pozzo senza fondo di miseria e pregiudizio. Impantanati nei propri schemi, i cittadini portano avanti esistenze misere, prive di prospettive diverse e nuovi sogni. Burgue, tuttavia, è anche un luogo dove nei cuori di alcuni impavidi, che osano andare contro la massa, albergano grandi sentimenti come l’amore e la speranza. Tra le sue strade vi è una magia, che travolge e porta lo spettatore a porsi sempre più domande sul destino dei personaggi; è la scena di una nuova serie che cattura le aspettative fin da subito, presentando con crudezza un’umanità sempre più egoista: Carnival Row.

La seconda ed ultima stagione della miniserie è stata rilasciata proprio all’inizio di questo mese su Prime Video, non ottenendo però il consenso sperato dalla critica, che ne è rimasta molto delusa. Di certo non è la solita programmazione, ma la regia di René Echevarria e Travis Beacham non mira solamente a presentare degli eventi ma punta a lanciare un chiaro messaggio alla società contemporanea. 

La trama si serve di figure allegoriche suddividendo, attraverso uno sfondo tipicamente fantasy, l’umanità e la popolazione magica in vere e proprie caste sociali. Il protagonista è il detective Rycroft Philostrate, interpretato magistralmente da Orlando Bloom, che sulle tracce di un crudele serial killer avvicina lo spettatore a scorgere con evidenza le ingiustizie che colpiscono il popolo magico: i reietti della città sono dimenticati dalle autorità perché diversi e stranieri, anche quando vengono assassinati brutalmente. Quale storia vi sembra più familiare di questa? Due facce della medesima medaglia si affacciano a Burgue, una appartiene ai Critch che,  seppur misera e grottesca all’apparenza, è molto più brillante e combattiva di quella sfarzosa ma priva di ispirazioni che hanno gli uomini. Il protagonista, metà uomo e metà Critch, rappresenta l’emblema di tutta la storia, ossia il conflitto tra due “Io” che non sono così lontani come sembra. A questo punto non resta che aspettare che anche voi decidiate di immergervi in questa serie, per giudicare quanto una favola possa toccare l’anima.

Chiara Ricciardi