UN PROF A SCUOLA…DI NOTTE!

Non molto tempo fa ho sentito una storia inverosimile, a cui stentavo a credere. Questa storia proviene da una realtà molto vicina alla nostra, una zona di periferia a Taranto. Nella scuola media del posto, la Giuseppe Ungaretti, uno dei professori è costretto a dormire la notte. Difficoltà economiche, problemi familiari sono le prime motivazioni che saltano in mente, ma la realtà è purtroppo ben più grave. La scuola è a pezzi, inizia a cadere sotto i colpi dell’acqua infiltrata ovunque e sono sempre più frequenti rapine di banchi qua e là. E allora ecco spiegata la presenza del povero professore, chiamato a fare da guardiano notturno (non pagato), chiamato a fare ben più del proprio lavoro, in nome dell’amore per esso, per la sua scuola.
Ma lo stato in tutto questo? Non dovrebbe metterci i soldi per la manutenzione? Certo, è compito del comune la cura delle proprie strutture, ma come spesso accade purtroppo, le scuole sono le ultime a essere considerate. E di tutto questo siamo noi ragazzi a pagare le conseguenze. Ecco allora che non ci stupiamo più del degrado: nel nostro liceo ci siamo abituati a praticare educazione fisica sull’asfalto e così pure a guardare le porte assenti in varie classi e nei bagni. Tutto ciò ha qualcosa di surreale. È surreale dover sperare nell’atto  di un professore o di un ragazzo per cambiare una realtà marcia alla radice. È surreale dover lottare con le unghie e con i denti per diritti garantiti dalla nostra costituzione. E soprattutto, è surreale l’alone di indifferenza che ricopre la scuola, da parte dello Stato che ci trascura e di noi ragazzi che ci disinteressiamo di ciò che è nostro. Male male. Dispiace dirlo, ma quel professore a Taranto è da solo nella battaglia per la scuola, quella vera.

                                Pier Paolo Nappi