Talento sprecato

Talento sprecato

Ci siete mai andati nei bagni del nostro liceo? Dico, vi siete mai guardati intorno? Quanta poesia.
Questo è ciò che ho pensato oggi mentre ero in pausa. Stranamente, il mio solito lamento riguardo la brevità della nostra ricreazione, stamattina, è stato interrotto da una più o meno ovvia constatazione. I nostri bagni sono pieni di scritte. C’ero così abituata da non farci più caso. Leggendone qualcuna, tra dediche e insulti, ho trovato anche qualche parola delle mie canzoni preferite. Un paio erano scritte con una calligrafia a cui io non arriverei nemmeno lavorandoci due giorni. Ed il fatto è questo. Benchè alcune fossero davvero poetiche, non sta bene scrivere sui muri. Semplicemente perchè abbiamo pagato per averli bianchi e puliti. Li abbiamo puliti per sporcarli meglio?
Eppure, c’è una lista infinita di educatori che sarebbe pronto a scommettere che mettere un poliziotto nel bagno e perquisire tutti per assicurarsi che non abbiano un pennarello, una matita o altro non sarebbe la soluzione migliore.
Siamo ragazzi, abbiamo tanto dentro e siamo alla costante ricerca di un modo per farlo uscire. Notizia: esiste. Anzi, più di uno.
Abbiamo un progetto di arti grafiche. Un progetto musicale. Abbiamo un giornale (ma va?). E tanti altri. Non è vero che non possiamo esprimerci. Forse sul bagno fa più figo, più alternativo. Ma alla fine, fra qualche anno, quelle scritte saranno cancellate da una nuova tinteggiatura e non ne rimarrà niente. Sarà triste. Un po’ come quando vennero ad imbiancare nella mia aula: ero così abituata a quelle strambe opere pittoriche che un po’ mi mancavano. Dopo c’era solo il bianco.
Se vogliamo lasciare il segno, il modo c’è. Basta solo scegliere quello che più ci piace. E contattare il relativo referente.

Maria Rossella Capolungo