Nazismo e comunismo sono la stessa cosa?

Nazismo e comunismo sono la stessa cosa?

No.
Potrei già chiudere qui il discorso, perché teoricamente non dovrei neanche stare a specificare le ragioni di questa affermazione. Ma siete qui per un motivo ed un articolo non può durare una sillaba. Quindi, perché Nazismo e Comunismo non sono la stessa cosa?
È un paragone che ho sentito spesso, più di quanto possa ricordare; eppure, al di là di qualsiasi ideologia, ci sono delle differenze notevoli e lampanti che bisogna denotare.
Cominciamo col parlare del fratellino tedesco: il Nazismo nasce negli anni ’20 grazie all’influenza dei partiti socialisti locali, come il “Deutsche Arbeiterpartei” (Partito Tedesco dei Lavoratori), fondato peraltro in Austria e non in Germania. Il partito nasce e prosegue con Hitler, terminando tecnicamente nel 1945 con la morte o il pentimento degli ultimi generali tedeschi. Accentuo la parola “tecnicamente” perché esistono ancora gruppi emarginati di estrema destra che ne condividono le ideologie, anche nella stessa Germania, ma per fortuna possiamo definirlo deceduto a seguito della seconda guerra mondiale. Possiamo anche azzardare a definire il nazismo come non tanto una propria ideologia, ma l’apologia del regime nazista, e quindi dell’ideale di una razza pura, lo sterminio degli ebrei, l’egemonia tedesca sull’Europa e tanto altro. Ma voglio spingermi ancora più in là. Diciamo che il nazismo è la vera e propria adulazione verso Hitler, i suoi metodi ed i suoi ideali. Ed è stupido pensare che un nazista possa essere mai contrario allo stesso Führer, siccome ne condivide il partito.
Il Comunismo è invece un tantino più vecchio
Nasce simbolicamente nel 1848 con la pubblicazione del “suo” Manifesto firmato da Karl Marx e Friedrich Engels. Chi ha studiato filosofia ricorderà la celebre frase con la quale il documento prende inizio: “Uno spettro si aggira per l’Europa: lo spettro del comunismo. Tutte le potenze della vecchia Europa si sono coalizzate in una sacra caccia alle streghe contro questo spettro. […] È ormai tempo che i comunisti espongano apertamente in faccia a tutto il mondo il loro modo di vedere, i loro fini, le loro tendenze, e che contrappongano alla favola dello spettro del comunismo un manifesto del partito stesso”.
E da qui subito possiamo comprendere due cose essenziali: il Comunismo era perseguitato e non adulato dai tedeschi come il Nazismo. È cominciato come una lotta tra potere sovrano ed un popolo ribelle al quale certe condizioni di vita non andavano più bene. Da quel momento si è tentato di sedare questa ideologia in qualunque modo, dalla semplice censura fino a metodi drastici come repressioni violente o persecuzioni. In secondo, possiamo vedere che lo spettro si muove in tutta Europa, ma in realtà il comunismo è letteralmente ovunque ed incuteva terrore esattamente per questo motivo. Ideologicamente possiamo dividerci in due scuole di pensiero: chi crede sia perché effettivamente i ricchi erano a conoscenza delle condizioni in cui costringevano i propri subordinati, oppure chi pensa che questo movimento avrebbe solo creato problemi. Ed è proprio su questo punto che voglio argomentare la grande differenza che tutti sembrano aver lasciato nell’ombra.
Un fenomeno così espanso a livello mondiale può davvero essere uguale ovunque? Perché il nazismo nasce e muore in Germania, il fascismo nasce e muore in Italia, ma il comunismo non nasce da nessuna parte ed è tutt’ora in vita. Qui troviamo il punto cruciale: il comunismo non è uguale neanche a sé stesso.
Potresti chiedere ad un comunista la sua opinione su Stalin e potrebbe risponderti sia in maniera positiva nei confronti del dittatore, sia negativa. Lo stalinismo è infatti una sfumatura del Comunismo, come anche il marxismo o il leninismo, il maoismo, l’anarco-comunismo, il trotskismo.
“Vabbé, tante parole con -ismo, ma alla fine è la stessa cosa”. Non facciamo di tutta l’erba un fascio littorio. No, partono dalla stessa radice, ovviamente, ma la loro applicazione avviene in maniera completamente diversa e spesso si trovano persino in contrasto. L’eurocomunismo, ad esempio, era di stampo democratico e non dittatoriale come lo stalinismo.
Il discorso potrebbe volgere all’infinito, ma il punto su cui vorrei vi concentraste è che un’ideologia così diffusa ha ovviamente delle varianti estremamente diversificate, pur partendo da un concetto puro. Ma questo, nelle mani delle persone sbagliate, genera uno specchio malevolo utilizzato per generare un terrore generalizzato, sfruttato a sua volta per fare propaganda e puntare il dito contro un’idea.
Ricordiamoci che il femminismo era considerata un’idea radicale. Forse siete tutti un po’ comunisti e non lo sapete.

Carmine Ottaviano