Gli altri siamo noi

Gli altri siamo noi

“Cosa potrei fare da sola? In fondo mezzo mondo fa di testa propria e di certo non sarei io quella che potrebbe cambiare le cose.”

Se magari le persone adottassero una cura maggiore verso l’ambiente in cui vivono probabilmente queste frasi non verrebbero mai pronunciate. L’incuria ed il degrado stanno raggiungendo livelli irreparabili e i problemi rischiano di divenire ancor più allarmanti di quanto già non lo siano. Ogni giorno la parola inquinamento, senza rendercene conto, entra prepotentemente nelle nostre vite. Ebbene si, il rapporto tra l’uomo e l’ambiente è sempre stato alquanto conflittuale. E ad oggi possiamo appurare come l’equilibrio naturale, dopo anni ed anni di errori, si stia inesorabilmente spezzando. L’industrializzazione, processo cresciuto esponenzialmente con il passare degli anni, non ha fatto altro che provocare ingenti sconvolgimenti ambientali. Ogni giorno immettiamo nel nostro organismo polveri tanto invisibili quanto tossiche, causa inevitabile della graduale comparsa di tumori ed altre terribili malattie cancerogene. Tristemente famosa è la cosiddetta Terra dei Fuochi, vasta area situata tra la provincia di Napoli e quella di Caserta. In questo territorio, dilaniato dall’indifferenza generale, dai traffici e dalla malavita, è stata creata una vera e propria discarica illegale, sede di materiale nocivo e nucleare. E’ concepibile che in questo territorio dove i roghi sono all’ordine del giorno le persone non possano neanche prendere una boccata d’ aria a causa degli odori irrespirabili? Non credo proprio.

Un altro problema che negli ultimi tempi è particolarmente rilevante è quello della plastica. Gli ultimissimi dati provenienti dall’Università australiana di Newcastle sono molto allarmanti :ogni settimana ingeriamo una quantità di plastica equivalente ad una carta di credito. Si tratta di micro particelle ritrovate, in seguito ad accurate analisi, all’interno di alimenti che quotidianamente sono sulle nostre tavole , come ad esempio i pesci. Sono loro che abitano nei nostri mari. Sono loro che pagano lo scotto più grande. La quantità di plastica riscontrabile nei mari è spaventosa e il problema non sembra accennare particolare diminuzione. Si stima infatti che ogni anno in mare vengano sversate all’incirca otto milioni di tonnellate di plastica. Il problema, discusso da innumerevoli leader politici , detiene una grande rilevanza all’interno dello scenario mondiale, ma noi, nel nostro piccolo, possiamo darci da fare per garantire al nostro meraviglioso ecosistema il rispetto che merita. Quando facciamo la spesa non sarebbe meglio utilizzare delle buste di tessuto anziché delle buste di plastica? Al posto delle bottiglie di plastica non potremmo utilizzare delle borracce? Al posto dei bicchieri e dei piatti di plastica non potremmo utilizzare dei bicchieri e dei piatti di carta? Ognuno di noi può dare il suo personale e sincero contributo.

Danneggiare la Terra equivale al voler danneggiare le nostre stesse vite e la finalità non dovrà mai essere questa. Gli altri siamo noi. Non dimentichiamolo.

Martina Savarese